Con l’evoluzione degli studi odontoiatrici, oggi aprire la partita IVA come dentista è una scelta sempre più diffusa. Se ti stai chiedendo quali siano i passi da compiere per farlo, abbiamo realizzato per te una piccola guida per scoprire tutto quello che c’è da sapere.
Il dentista, chiamato anche odontoiatra, si occupa della diagnosi, della prevenzione e della cura delle malattie di denti, mascelle e tessuti. Per poterlo fare occorre ovviamente ottenere la laurea in Odontoiatria, seguita da un tirocinio e da un’eventuale corso o master per specializzarsi e diventare per esempio:
Rispetto al passato, oggi si stanno diffondendo sempre di più le grandi catene di studi odontoiatrici ed è piuttosto frequente che i dentisti operino come autonomi presso ambulatori diversi. In questo caso è normale optare per l’apertura della partita IVA come dentista.
L’obbligo di aprire partita iva per dentisti scatta quanto l’attività diventa continuativa. È sempre consigliabile rivolgersi a un commercialista che possa seguire passo per passo l’apertura, che è una procedura comunque semplice ed economica. Inoltre, non è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio. Per la gestione annuale bisogna poi tenere presente le tariffe contabilità, la tassazione, una polizza assicurativa e i contributi previdenziali.
Insieme al commercialista, nel momento dell’iscrizione alla partita IVA come dentista deve essere valutato il regime fiscale più adatto: meglio ilregime forfettario o flat tax tax oppure la contabilità semplificata? Ecco le principali caratteristiche.
Regime forfettario o flat tax | contabilità semplificata | |
---|---|---|
Contributi previdenziali obbligatori | Si | Si |
Esenzione contributi previdenziali per chi è dipendente full time | Si | Si |
Sconto sui contributi previdenziali per chi è pensionato e possibilità di richiedere un supplemento della pensione | Si | Si |
Fatturazione elettronica obbligatoria | No | Si |
Tassazione agevolata | Si | No |
Si scaricano costi | No | Si |
Requisiti per adesione | Si | Accesso senza restrizioni |
Contabilità e dichiarazione dei redditi attività obbligatoria | Si | Si |
Pagamento iva obbligatorio | No | Si |
Si sente spesso parlare di regime forfettario o flat tax, ma sai di cosa si tratta esattamente? È un regime fiscale agevolato per chi apre la partita IVA e offreun’imposta unica al 5% per i primi 5 anni nel caso non si sia mai svolta l’attività, che diventa poi del 15% dal sesto anno in poi. Il forfettario è consigliato soprattutto per chi è all’inizio della propria carriera professionale, dato che impone di non superare la soglia di reddito annuo di 85.000 euro.
Tra le altre caratteristiche di questo regime agevolato, ricordiamo che siscaricano le spese per la professione secondo un coefficiente di redditività ipotizzato per ogni tipologia di attività, chiamato Codice ATECO. Inoltre, le fatture sono emesse senza IVA e non si scaricano i costi.Chi aderisce al regime forfettario è esentato da fatturazione elettronica, ma deve pagare il bollo sulle fatture, se di importo superiore a 77,47 euro.
Ipotizziamo il caso di undentista alla sua prima esperienza di lavoro.Nel suo primo anno come libero professionista ha avuto un fatturato lordo di 30.000 euro. Il coefficiente di redditività ATECOper gli studi odontoiatrici èidentificato dalla cifra 86.23.00 ed è pari al 78%: l’imponibile su cui saranno pagati i contributi è quindi 23.400 euro. I contributi previdenziali dell’ENPAM, la cassa di riferimento,sono deducibili dal fatturato e vanno sottratti prima di calcolare la quota di tasse del 5% da pagare allo Stato.
Se non rientri nel regime forfettario, ovvero hai superato il limite di 85.000 euro, puoi optare per il regime in contabilità semplificata. In questo caso le tasse vengono pagate sulla differenza tra ricavi e costi sostenuti per l’attività. In più, in fattura devi inserire l’IVA, che va liquidata durante l’anno, diversamente dal caso del regime agevolato.
Ipotizziamoil caso di un dentista che lavora già da qualche anno.Nel 2019ha guadagnato 80.000 euro e ha avuto20.000 euro di costi di gestione.Dall’utile lordodi 60.000 euro vanno sottratti i contribuiti ENPAM. Dal nuovo imponibile vanno tolte le tasse, ovvero l’IRAP del 3,9% e dal nuovo imponibile l’IRPEF della fascia di reddito equivalente e le addizionali IRPEF secondo comune o regione di residenza.
Per lavorare come dentista è obbligatorio iscriversi alla cassa previdenziale di categoria, l’ENPAM. L’iscrizione avviene d’ufficio contestualmente all’iscrizione all’Ordine. Essendo una cassa professionale, segue regole proprie, come ad esempio la suddivisione in due tipi di contributi, per la Quota A e la Quota B.
La fattura elettronicaè obbligatoria per tutte le partite IVA dal 2019, fatta eccezione per chi ha scelto il regime forfettario. Per gestire tutto al meglio, ServizioContabile Italiano offre il servizio di fatturazione elettronica integrata così puoi inviare e contabilizzare le fatture direttamente dalla piattaforma online, senza perdere tempo.
Il lavoro degli infermieri è prezioso e importantissimo per la collettività: per vivere con tranquillità gli aspetti fiscali della tua professione, fatti assistere daServizio Contabile Italianonell’apertura della partita IVA da infermiere. Non dovrai preoccuparti di scadenze e obblighi: avrai uno specialista a te dedicato, quando vuoi, per rispondere a tutte le tue domande.