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Apertura partita IVA per procacciatori d’affari: costi, regimi fiscali e scadenze

La figura del procacciatore d’affari è relativamente nuova in Italia e spesso poco conosciuta. Se pensi di avere le carte in regola per provarci, la buona notizia è che non servono prerequisiti particolari, come la laurea o l’iscrizione a un albo. Bisogna chiaramente essere portati per l’intermediazione e affidarsi a un commercialista in gamba, che sappia assisterti nell’apertura della partita IVA per procacciatori d’affari. Vediamo insieme tutto quello che serve sapere.

Cosa si intende per procacciatore d’affari?

Il procacciatore d’affari è un intermediario che presta la sua attività per aumentare la clientela dell’azienda o della persona fisica che l’ha incaricato. Non agisce su specifico incarico per un cliente, ma segnala potenziali clienti con libertà d’azione e senza particolari vincoli.

L’incarico normalmente avviene tramite una lettera: una volta accettato, il procacciatore d’affari si occupa di proporre delle proposte contrattuali alle parti interessate. Gli ambiti più interessati sono quelli delle merci e degli immobili.

Contrariamente ad altri liberi professionisti, la sua attività non richiede iscrizione ad albo, titoli di studio o abilitazioni. Per questo, talvolta possono nascere dubbi o incertezze su tutto ciò che serve per iniziare la professione di procacciatore d’affari, a partire dalla partita IVA.

Quando aprire la partita IVA

L’obbligo di iscrizione al registro delle imprese e di aprire la partita IVA per procacciatori d’affari scatta quanto l’attività diventa continuativa. Si deve quindi procedere con la richiesta all’Agenzia delle Entrate per ricevere il codice di 11 cifre. Si tratta di una procedura rapida e semplice, ma è sempre consigliabile farsi aiutare da un commercialista, che seguirà anche tutto il percorso in proprio, segnalando scadenze e obblighi.

Quanto costa aprire la partita IVA per unprocacciatore d’affari?

I costi di apertura della partita IVA per procacciatori d’affari sono molto contenuti. Nel corso dell’anno i costi da sostenere per la partita IVA sono fondamentalmente quelli relativi alle tariffe contabilità da parte del commercialista, che include dichiarazione dei redditi (chiamato Modello Unico) e i contributi previdenziali.

Qual è il regime fiscale migliore per i procacciatori d’affari?

Il panorama fiscale italiano non è semplice da comprendere, soprattutto per chi non ha mai aperto prima la partita IVA. In base ai consigli del proprio commercialista, prima di iniziare è opportuno valutare quale soluzione scegliere. Meglio optare per il regime forfettario o flat tax oppure per la contabilità semplificata? Vediamo insieme le principali caratteristiche.

Tabella comparativa regimi fiscali

Regime forfettario o flat tax contabilità semplificata
Contributi previdenziali obbligatori Si Si
Esenzione contributi previdenziali per chi è dipendente full time Si Si
Sconto sui contributi previdenziali per chi è pensionato e possibilità di richiedere un supplemento della pensione Si Si
Fatturazione elettronica obbligatoria No Si
Tassazione agevolata Si No
Si scaricano costi No Si
Requisiti per adesione Si Accesso senza restrizioni
Contabilità e dichiarazione dei redditi attività obbligatoria Si Si
Pagamento iva obbligatorio No Si

Partita IVA con regime forfettario 2020

Il regime forfettario, chiamato anche flat tax per via dell’imposta unica al 15% (5% per i primi 5 anni nel caso di startup), è consigliato soprattutto per chi è all’inizio della propria carriera professionale, dato che impone di non superare la soglia di reddito annuo di 85.000 euro.

Si chiama forfettario perché l’imponibile su cui si pagano le imposte è una percentuale del fatturato definita da un coefficiente di redditività ipotizzato per ogni tipologia di attività, chiamato Codice ATECO. Inoltre, le fatture sono emesse senza IVA e non si scaricano i costi.Chi aderisce al regime forfettario è esentato da fatturazione elettronica, ma deve pagare il bollo sulle fatture, se di importo superiore a 77,47 euro.

Ecco un esempio pratico: quante tasse si pagano con il regime forfettario

Ipotizziamo il caso di unprocacciatore d’affari generico.Nel suo primo anno come libero professionista ha avuto un fatturato lordo di 40.000 euro. Il coefficiente di redditività ATECO è identificato dalla cifra 46.19.02 ed è pari al 62%: l’imponibile su cui saranno pagati i contributi è quindi 24.800 euro. I contributi INPS (iscrizionealla gestione separata) del 25,72% sono deducibili dal fatturato e vanno sottratti prima di calcolare la quota di tasse del 5% da pagare allo Stato.

24.800 euro –6.379 euro di contributi INPS = 18.421 euro (nuovo imponibile) Imposta sostituiva da pagare (5% sul nuovo imponibile) = 921euro

Contabilità semplificata

Se non rientri nel regime forfettario, ovvero hai superato il limite di 85.000 euro, puoi optare per il regime in contabilità semplificata. In questo caso le tasse vengono pagate sulla differenza tra ricavi e costi sostenuti per l’attività. In più, in fattura devi inserire l’IVA, che va liquidata durante l’anno, diversamente dal caso del regime agevolato.

Ecco un esempio pratico calcolo tasse in contabilità semplificata

Ipotizziamoil caso di un procacciatore d’affari che lavora in ambito immobiliare.Nel 2019ha guadagnato 100.000 euro e ha avuto10.000 euro di costi di gestione.Dall’utile lordodi 90.000 euro vanno sottratti i contribuiti INPS per la gestione separata, che ammontano al 25,72% (23.148 euro). Dal nuovo imponibile vanno tolte le tasse, ovvero l’IRAP del 3,9% e dal nuovo imponibile l’IRPEF della fascia di reddito equivalente e le addizionali IRPEF secondo comune o regione di residenza.

Come funzionano i contributi INPS

Non avendo una cassa di riferimento, i procacciatori d’affari devono iscriversi alla gestione separata dell’INPS, come gli altri professionisti. Ciò prevede il pagamento del 25,72% sul fatturato annuale, al netto delle spese (forfait o spese sostenute).

Fatturazione elettronica obbligatoria: cosa c’è da sapere

La fattura elettronica è obbligatoria per tutti (eccezion fatta per chi opera nel regime forfettario) dal gennaio 2019. Servizio Contabile Italiano offre il servizio di fatturazione elettronica integrata, che permette di inviare e contabilizzare le fatture direttamente dalla piattaforma online, in un solo passaggio.

Perché scegliere Servizio Contabile Italiano

Se stai cercando un commercialista per aprire la partita IVA, affidati a Servizio Contabile Italiano. Ti assisteremo per un percorso su misura, con risposte puntuali e precise. Vivi con tranquillità la tua nuova vita professionale: l’apertura della partita IVA per procacciatori d’affari ti aprirà nuove strade nel mondo del lavoro.

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